Io di solito cucio vestiti.
A dire la verità io cucio prevalentemente vestiti per me. Sono una cucitrice egoista. Ho inoltre un rapporto controverso con tutto quel mondo fronzoli e gufetti che passa sotto il nome di cucito creativo (peraltro ho recentemente scoperto l’esistenza dello stile shabby chic ma non saprei definirlo con precisione). Sono iscritta a tutti i gruppi Facebook di cucito creativo e li seguo con morbosa attenzione: guardo le fotografie delle creazioni di queste bravissime sarte e alterno repentine reazioni di ammirazione – ma che cariiiiino! – a ondate di repulsione – ma davvero ti metti in casa ‘sta roba?!… e a volte per la stessa fotografia! Niente da fare. Io sono minimal.
Eppure ne sono tremendamente attratta e quindi ho trovato un salomonico compromesso tra la praticità e la frivolezza: i pupazzi di stoffa.
Io sfogo la mia patologica esigenza di creare gigiate e il Nano riceve un giocattolo. E a volte collabora, che certi pomeriggi sono lunghi.
Vi presento i nostri amici pupazzi, o almeno quelli che vivono ancora con noi. Gli altri abitano con altri bambini.
La fonte di cotanta scienza è l’ottimo sito Creatività Organizzata che fa un lavoro colossale di ricerca e organizzazione di tutorial dal web. Da vedere assolutamente.
In principio fu Coso.
Poi venne il Diversamente Bassotto.
E poi scatta la dipendenza.. Ma non vi dovete preoccupare: smetto quando voglio!
Grazie a Vania.74 per le fotografie.